Credo che ogni insegnante abbia il ruolo di fornire, insieme alla famiglia, gli strumenti necessari a ogni bambino per crescere psicologicamente, culturalmente e socialmente. La scuola, oltre a essere un luogo di formazione e cultura, non può astenersi dall’essere formatrice di civiltà e buona cittadinanza. Un argomento di sensibilizzazione molto importante, anche a scuola, è quello della raccolta differenziata. Mi è capitato spesso di vedere classi molto impegnate a livello teorico, con interventi a scuola da parte delle istituzioni e uscite didattiche negli ecocentri della città, perdersi poi nella quotidianità della gestione dei rifiuti, magari per la poca disponibilità di risorse (bidoni e sacchetti), per il poco controllo oppure per il non accordo con le imprese delle pulizie che riversano, a fine giornata, tutta la differenziata in un unico bidone della spazzatura. Come fare per migliorare queste buone prassi?

1. CERCARE SUL SITO DEL COMUNE DI APPARTENENZA
Praticamente tutti i Comuni e le aziende che si occupano di igiene ambientale organizzano gratuitamente percorsi di formazione e sensibilizzazione a studenti, docenti, personale ATA e dirigenti. Esistono anche altri casi come, ad esempio, a Torino il sito amiat.it propone diversi progetti per le scuole di ogni ordine e grado mentre il CO.N.I.P.CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI PLASTICA prevede un concorso nazionale e del materiale gratuito per insegnanti e alunni.

2. ADOTTARE UN REGOLAMENTE D’ISTITUTO
Sarebbe opportuno che ogni scuola adottasse un regolamento in materia, deliberato dal Consiglio d’Istituto, e che ogni figura avesse un ruolo ben definito: I docenti avranno la funzione educativa di sensibilizzazione al rispetto delle norme. Per coinvolgere maggiormente gli alunni, si potrebbe istituire una o un vigilante che controlli il corretto comportamento dei pari. Risulta indispensabile anche il coordinamento con i collaboratori scolastici.

3. COINVOLGERE LE FAMIGLIE
Un buon modo per approcciarsi al rispetto dell’ambiente sarebbe quello di produrre meno rifiuti. La scuola può sensibilizzare le famiglie chiedendo, quando possibile, di sostituire le bottigliette d’acqua con borracce riutilizzabili.




4. CREDERCI DAVVERO
È importante che la prima persona a crederci sia l’insegnante. Negli anni mi è successo che la mia classe fosse l’unica dell’istituto a fare la differenziata, un po’ in autogestione. Con i bambini abbiamo creato e decorato gli scatoloni per la carta e la plastica che, una volta riempiti, venivano svuotati da me o dai miei colleghi nei bidoni adatti più vicini, fuori dalla scuola. Sarebbe più opportuno riuscire a creare una sinergia con tutto l’Istituto ma anche una goccia può formare un oceano.

Oltre alle “buone pratiche”, ciò che mi ha facilitato davvero il compito per la differenziata è l’uso dell’app Junker. Ma cos’è Junker? È un’applicazione per smartphone che aiuta i cittadini a differenziare in maniera corretta e rapida i rifiuti domestici. Da usare è facilissima: scansionando i codici a barre stampigliati sugli imballaggi o scrivendo la tipologia di rifiuto, Junker riconosce il prodotto, lo scompone nei materiali che lo costituiscono e permette sia di smistare il rifiuto con facilità sia di ridurre il margine di errore, soprattutto su come smaltire i prodotti più difficili da identificare. Scaricatela dall’Apple Store o dal Google Play Store e usatela con i vostri alunni, così che anche la differenziata diventerà un gioco. Cosa ne pensate?

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